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i balconi di Casa Reale. Ferdinando II andò su tutte le furie, e Morbilli, caduto in disgrazia, fu allontanato da quel quartiere.


Passiamo ora ad altro argomento. Non basterebbe un volume per descrivere tutti gli artifizii messi in opera dalla Polizia per non far pervenire in Napoli notizie o giornali politici. Proibiva e sequestrava persino i periodici chericali che si pubblicavano in Piemonte, temendo che in essi si potesse pure razzolare qualche notizia. E infine con tante arti e malizie si credeva sicura di aver circondata la Città di muraglie chinesi, da impedire che vi penetrasse alcun raggio di luce. Ma tante precauzioni, tanti sforzi non approdarono a nulla, perchè i liberali dagli ambasciatori esteri, ai quali non si potevano negare le corrispondenze, attingevano notizie, e si procuravano giornali a dovizia, massime dal Segretario dell’ambasciata inglese, Giorgio Fagan, da cui andava a prenderli Luigi Pisciotta; e poi si diffondevano ovunque, anche fra il ceto dei negozianti; e questa missione era affidata a Giuseppe Gravina, che in seguito fu Ispettore alla Borsa.

Ma che dico giornali! Qualcuno superstite di quella antica Polizia, e che forse pur egli avrà messo la sua pietra alla costruzione di dette muraglie, si meraviglierà di certo nell’udire quanto ora vado a narrare; cioè che gli stessi dispacci spediti a Ferdinando II erano copiati e trasmessi il medesimo giorno nelle mani dei liberali.