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34 — tutte le filosofie; prende il partito degli idioti e pronuncia una male- dizione contro l'intelletto. Rancore contro i geniali, contro i dotti, contro gl'indipendent* spirituali : indovina in essi ciò che è ben riuscito, ciò che domina. 237. Nel buddismo prevale questo pensiero : « Tutti i desideri, tutto ciò che produce passione, eccita il sangue, trascina all'azione >• — lutto questo è il male contro cui si è messi in guardia. Poi- ché agire — non ha nessun senso, l'agn-e si appoggia all'esistenza, ma tutta l'esistenza non ha senso. Essi vedono nel male la spinta a qualcosa di illogico, all'affermazione di mezzi, il cui scopo è negato. Essi cercano una via per non — essere, eper questo ricusano tutti gl'impulsi delle passioni. Per esempio non vendicarsi! non esser nemici! L'edonismo degli stanchi dà qui la suprema no2'ma del valore! Niente è più lontano dal buddista del fanatismo giu- daico di un san Paolo! niente si opporrebbe maggiormente al suo spirito che la tensione, la fiamma, l'inquietudine dell'uomo religioso e più che tutto quella forma di sensualità che il cristianesimo ha san- tificato col nome di « amore ». Oltre a ciò sono le classi colte e per- sino quelle iperintellettuali che trovano il loro vantaggio nel Bud- dismo: una razza consumata e stancata da una lunga lotta filoso- fica di un secolo, ma non però al di sotto di ogni cul- tura, come gli strati dai quali sorge il Cristianesimo... Nell'ideale del buddismo appare essenziale anche la liberazione dal male e dal bene : si immagina qui un raffinato al di là della morale, che si accorda coll'essenza della perfezione, colla premessa che anche le buone azioni sono necessarie solo temporaneamente, solo come mezzo — per potersi, cioè, liberare da ogni azione. 238 Una religione nichilista come il cristianesimo, derivata da un popolo vecchio e tenace, sopravissuto a tutti gl'istinti violenti e con- forme a questo carattere, trasportato a poco a poco in altri ambienti, che penetra infine fra popoli giovani che non hanno ancora vissuto affatto — che cosa strana è questa! Una beati- tudine del tramonto e della fine, una beatitudine da pastori, pre- dicata ai popoli barbari germanici! Come tutto questo ha dovuto prima esser reso germanico e barbaro! a quelli che avevano