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12 - 212. Intorno alla psicologia di Paolo. Il fatto importante è la morte dì Gesù. Esso deve ancora venir spiegato.... Non è mai venuto in mente a questa gente che ci possa essere una verità e un errore nella spiegazione: un giorno li colpisce una sublime possibilità: « questa morte potrebbe significare questo e questo » — e subito è così. Una ipotesi è dimostrata dall'ardore sublime che essa dà a chi la concepisce « La prova della forza » : cioè un pensiero è dimostrato dai suoi effetti, — (« dai suoi frutti » come la Bibbia dice ingenuamente); ciò che entusiasma deve esser vero, — quello per cui si dà il pro- prio sangue, deve esser vero. Dappertutto in questo campo del pensiero il subito senso di po- tere che un'idea imparte a colui che ne è responsabile, è conside- rato come valore di questa idea : — e poiché sembra che non ci sia altro modo di onorare un'idea, fuorché quella, di chiamarla vera, il primo predicato con cui la si qualifica è quello di « vera». Come potrebbe altrimenti agire? E' immaginato come procedente da un potere: se questo potere non fosse reale non potrebbe agire... Questo pensiero viene considerato come ispirato; l'effetto che esso pro- duce ha qualcosa della natura violenta di un influenza demoniaca. Un pensiero a cui un dècadent come Paolo non poteva resistere e a cui egli completamente cede è così «dimostrato» vero II Tutti questi santi epilettici e visionari non possedevano una millesima parte dell'onestà nell'auto-critica colla quale ai nostri giorni un filologo legge un t€sto o prova la verità di un fatto storico... Sono al nostro confronto cretini morali.... Un altra via per togliere l'uomo dal suo abbassamento, prodotto dall'idea che gli stati elevati e forti erano da considerarsi come stati estranei, era la teoria della parentela. Questi stati elevati e forti potevano essere almen interpretati come influenza dei nostri ante- nati; noi apparteniamo gli uni agli altri, in modo solidale, e cre- sciamo nella nostra stima, agendo secondo una norma nota a noi tutti. Tentativo da parte di famiglie nobili di associare la religione col loro alto sentimento di sé. Poeti e veggenti fanno lo stesso : si sentono orgogliosi di esser stati degni, di esser stati scelti a tale 213. - l