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dal Corvetto che di probabile approvazione per parte del Parlamento sarebbe stata, secondo lui, solo una linea S. Arcangelo-Urbino-Cagli-Fossato, o un’altra S. Arcangelo-Urbino-Pergola-Fabriano, il Ginevri chiese che anche per eseguire degli studi su quest’ultima si stanziassero dei fondi, mentre il Congresso sembrava propenso a chiederne alla Provincia solo per studiare la prima.

Il merito del Ginevri è in ciò grandissimo, perchè ove la S. Arcangelo-Fabriano non si fosse allora studiata, chi sa se l’altra non avrebbe preso su essa il sopravvento!

Non avendo il Governo approvata nè l’una nè l’altra linea, il Corvetto e il Serafini ridussero il progetto della S. Arcangelo-Fabriano come venne poi ratificato, e, ripresentatolo al Parlamento, la costruzione delle ferrovia venne da questo votata.

Sopravvenuta però la crisi economica che ebbe principio sulla fine del decennio scorso, la costruzione della nostra ferrovia, senza la fermezza del ministro Finali nel mantenere la parola data, sarebbe stata rimessa alle calende greche. Di non poco vantaggio fu allora il Ginevri, che, amicissimo del Finali, gli raccomandò anch’egli con tutta l’anima la nostra linea, e si ebbe da lui affidamento che il tronco Urbino-Fabriano sarebbe