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piuta l’unità della Patria, si volle dare nell’eterna Roma un nuovo plebiscito d’amore e di fedeltà al Padre della Patria, si tenne per fortunato di potervi rappresentare, insieme al senatore Mattei e allo Jonni, la sua cara Pergola.
Il Ginevri non ebbe poi piccola parte nelle pratiche che si fecero per far approvare e quindi costruire senza indugio la Fabriano-S. Arcangelo; e anche negli studî eseguiti su altre linee che, se attuate, avrebbero recato alla città nostra grande vantaggio.
Caduto il progetto di una linea che passando per S. Angelo in Vado, avrebbe dovuto unire Fano alla Toscana, si era pensato da alcuni ragguardevoli cittadini di Cagli di adoprarsi per ottenere la costruzione di una ferrovia Fano-Fossato. Il Ginevri, invitato a far parte del Comitato all’uopo costituitosi, aveva accettato volentieri; ma quando poi al progetto dei Cagliesi se ne oppose dai nostri concittadini un altro, per cui la ferrovia anzidetta avrebbe dovuto finire a Fabriano piuttostochè a Fossato, fece ciò che ogni buon Pergolese avrebbe ritenuto suo primo dovere.
Tenutosi, dopo un anno, un congresso a Pesaro, fra i senatori e deputati del nostro Collegio e dei limitrofi e i rappresentanti della provincia nonchè delle città più importanti di essa, e affermatovisi