Pagina:Nicoletti - Discorso commemorativo di Ascanio Ginevri-Blasi, 1897.djvu/11


- 9 -


Istituita una guardia provvisoria di pubblica sicurezza, invocata la dittatura di Vittorio Emanuele, si adoprò co’ suoi amici per dare assetto alla pubblica cosa.

Ma le truppe pontificie essendosi ritirate dalle Romagne, ormai libere, e gravitando tutte sulla nostra regione, le Giunte di Governo, per evitare un inutile spargimento di sangue, risolsero dimettersi. E così anche Pergola tornò il 24 giugno sotto il paterno regime teocratico. Era troppo grande, troppo saldo però il patriottismo del Ginevri, perchè il Buon Governo non ne dovesse temere; e, con lo Ionni, egli fu quindi costretto fuggirsene, se volle sottrarsi alle persecuzioni, ai tormenti che il Governo del Vicario di Cristo non gli avrebbe certo risparmiato. Rifugiatosi nella vicina e libera Rimini, mentre lo Ionni riparava a S. Marino e di là a Bologna, entrò subito nel Comitato d’Emigrazione, al quale già appartenevano tanti e tanti illustri patrioti, fra i quali il Misturi, il Marzetti, il Cresci; ed entrò anche nel Comitato Nazionale, di cui era presidente il conte Salvoni, eletto poi deputato di Rimini al Parlamento Nazionale. Del primo Comitato fu eletto presidente, del secondo vice presidente.

Non era certamente leggero il compito che