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XVII! KITMBNR _ il oeppellissero. I quali gli diedero sepoltura oon militi, ed onorevole funerale, accompagnato da tutto l'eseroito* quindi le ossa fecero trasportare nella Cappadocla aiià madre, alla moglie ed a' figliuoli di lui. XIX. FOCIONE. I Pontone piti Illustre por l’integrila della vita i-he per Imprese mi lilari. — 11. (iià vecchio si attira contro l’odio de’ proprii connt- tacJiiii per aver cospirato onde consegnar nelle mani di Antipatro la città, per .aver abbandonato Demostene, e non aver difeso il lo -reo. — III. E condannato all’esilio. Gli è imposto di far le propria difese presso i Macedoni, e vien tradotto ad Atene per esservi eìii dicalo; — IV. ove, senza poter dire le proprie ragioni, vien condannato e tratto a morte. I. Focione, ateniese, quantunque abbia spesse volte avuto il comando delle armate ea i più alti magistrati, con tutto ciò è più nota l’integrità della sua vita, che le sue azioni militari; cosi di queste non ci rimane veruna memoria, ma di queila la fama è grandissima, tanto che fu soprannominato il Buono. Imperciocché fu egli sempre povero, comechè per gli onorifici posti frequentemente conferitigli, e le autorevoli cariche dategli dal popolo potesse essere ricchissimo. Ricusando egli una volta granili regali di denaro mandatigli dal re Filippo, ed i legati facendogli istanza di riceverli, e suggerendogli che se non gli premeva d’averli per sè stesso, avesse almen riguardo a’ figliuoli, i quali nell’estrema povertà, in cui li lasciava, avrebbero difficilmente potuto sostenere cotanto splendore paterno; egli ad essi rispose : « Se saran simili a me, « avran di che vivere di questo istesso campicello, col « qual son io pervenuto a questo grado di riputazione • « ma se eglino traligneranno, io non vo’ che a mie spese « sia il loro lusso nodrito ed aumentato. » II. Essendo costui giunto con prospera fortuna fin all’ottantesimo anno, negli ultimi tempi gli si voltaron contro con odio fierissimo i suoi cittadini. Primieramente avea egli cospirato con Demade a dare la città in mano d’Antipatro, e per consiglio di lui erano stati con decreto del popolo esiliati Demostene, e gli altri che eran creduti benemeriti della repubblica: nella quale occasione non avea solo ferito gli animi, per avere mal provveduto alla patria, ma ancora per aver tradita 1’amiciziB Imperciocché rra salito a quel grado, ch’egli occupava, prò¬