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OMANDANTI IX. CONONE. I fonone si fa benemerito della patria nella guerra del Peloponneso — II Ridotte a mal parlilo le cose della patria, serve a Farnabazo cóntro gli Spartani. - 111 Traila, per leltere, con Aria serse onde accusare Tisalerne come ribelle. — IN . Sotto la scoria di Conone gli Spartani riescono vittoiiosi presso Gnido; si libera la Grecia e si ricostruiscono le mura d’Atene. - V. Mentre s’adopera per restituire l’Ionia e l'Eolia agli Ateniesi, vien messo ir ceppi da Teribazo. I. Conone, ateniese, entrò ne’ maneggi della repubblica al tempo della guerra del Peloponneso, nella quale l’opera sua fu di grande importanza; poiché e pretore fu comandante delle truppe pedestri; ed ammiraglio fece per mare grandi imprese. Per le quali cagioni fu onorato in modo particolare. Imperciocché fu a lui solo dato il governo di tutte le isole. Nella qual carica prese Fera, colonia degli Spartani. Era anche pretore sul finire della guerra del Peloponneso, allorché in vicinanza del fiume d’Ege fu l’esercito ateniese vinto da Lisandro. Ma in quell’azione non si trovò, e perciò ebbe ella peggior condotta. Imperciocché essendo egli abilissimo nel mestiere della guerra, e generale avvedutissimo, niuno era a quei tempi, il qual dubitasse, che, se egli vi era, gli Ateniesi avuta non avrebbero quella sconfitta. II. Ridotte poi le cose a cattivo stato, avendo inteso che si assediava la patria, non cercò dove vivere egli in sicuro, ma da che parte procacciar potesse soccorso ai suoi cittadini. Pertanto andò a trovar Farnabazo satrapo della Jonia e della Lidia, e genero del re ed anche parente: appo del quale s’acquistò gran credito a còsto di molte fatiche e di molti pericoli. Imperciocché allorquando gli Spartani, vinti gli Ateniesi, non volendo mantenere la lega fatta con Artaserse, mandarono Agesilao a far la guerra in Asia, mossi spezialmente da Tisaferne, che dopo essere stato tra gli intimi del re, s’era dall’amicizia di lui distolto per collegarsi cogli Spartani, contro costui fu Farnabazo condottiere di nome, ma di fatti l’esercito era governato da Conone, e ogni cosa fece secondo i suoi ordini. Questi rattenne assai quel gran capitano Agesilao, e spesso si oppose a’ di lui disegni. Edera pubblico, che senza costui avrebbe Agesilao tolto l’Asia al re insino al monte Tauro. Dappoiché fu da’suoi cittadini In patria richiamato, perché i Beozii e gli Ateniesi ave- v»s dichiarato la guerra agli Spartani, Conone gi trat-