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VII. AI.C1SIADB. a7 ciocché memoria più autentica ne rimanesse, n’era incisi ropia iq una lapida, e questa posta in pubblico, passò a Sparta. Ivi egli, come andava dicendo, non contro ia pii tna, ma contro i suoi nemici prese a Tar guerra, perche i medesimi eran nemici della sua città. Imperciocché avendo conosciuto che egii recava assai vantaggio al a repubblica, ne lo avevano discacciato, più riguardo avendo all’ira loro, che non al ben pubblico. Ora per costui consiglio gli Spartani fecer lega col re di Persia: di poi fortificarono Decelia, castello nell’Attica, e postavi continuata guarnigione, tennero Atene in assedio. Per opera di Ini distolsero la .Ionia dall’alleanza cogli Ateniesi, per lo qual fatto cominciarono ad essere molto superiori in guerra. IV, Ma per queste cose non tanto gli Spartani gli divennero amici, quanto da lui si alienarono per timore. Imperciocché avendolo conosciuto uomo di grand' intendimento, e di somma prudenza in qualunque negozio, temettero, che risvegliandosi in lui l'amore verso la patria, 0 un giorno o l’altro non si ribellasse da loro, e ritornasse co’ suoi in amicizia. Por tanto si posero a cercar un’occasione di torlo di vita. Non potè un tal disegno star lungamente occulto ad Alcibiade come a colui, che era di tanta accortezza che non era possibile d’ingannarlo, spezialmente standosi egli in guardia. Perciò por- tossi da Tisaferne prefetto del re Dario, col quale fattosi intimo amico, e veggendo che le forze degli Ateniesi, pel mal eBito degli affari nella Sicilia, andavano decadendo, e per lo contrario crescean.o quelle degli Spartani, in ptima per mezzani parla con Pisandro pretore, il quale avea l’esercito presso Samo, e fa menzione del suo ritorno. imperciocché era del modesimo sentimento che Alcibiade, non amico dell’autorità popolare, e fautore dei nobili. Da questo abbandonato, printa per opera di Tra- sibulo, figliuolo di Lieo, vien dall’figercito ricevuto, e fatto pretore presso Samo. Di poi col favore di Teramene per decreto del popolo è rimesso in grazia, ed in assenza vien posto al governo della repubblica con eguale autorità insieme con Trasibulo, e Teramene. Sotto il. costoro governo si cambiarono talmente le cose, che gli Spartani, 1 quali poco prima vincitori erano stati in fiore, sgomentati chiesero la pace. Imperciocché erano stati vinti in cinque fatti d’arme per terra, e ìri tre per mare, ove avevano fatto perdita di 200 triremi prese loro dal nemico. Alcibiade insieme co’ colleghi avea ricuperato la /onia, l’Ellesponto, e molte altre greche città sulla costa dell’Asia, molte delle quali le aveano prese a forza, e fra queste Bizanzio. Nè in minor numero furono quelle che si rendettero amiche per loro senno, per aver trattati con 98 vrrK du