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:: Stella mattutina 83

Quanto è ricca!... Assai più della signora che un giorno le disse: — Tu hai rubato: — assai più delle figliuole di lei, che ora studiano il pianoforte e le lingue straniere, frequentano i «balli bianchi», si fanno mandare gli abiti dalle prime sarte di Torino, e la salutano un po’ da lontano, un po’ dall’alto. Buone, però. Lei non è buona: superba come Lucifero, invece, perchè è tanto ricca.

Possiede il numero e l’armonia, il piede e l’accento; e una folla di visioni.

Sa che ne avrà, per sempre. Ora che ha scoperto il segreto della gioia, ne abusa. Quando va, al crepuscolo, ad aspettare la mamma dinanzi all’opificio, il cadenzato fragor della trasmissione, che fa quasi tremare l’aria intorno, si traduce per lei in endecasillabi e settenarii altosonanti.

L’unico nella scuola normale che sia da lei considerato «maestro» è il professore d’italiano; e un sacerdote veramente egli le sembra, in una speciale ora della settimana che dalle allieve vien chiamata «l’ora di Dante».

È un sessantenne, di aspra verdezza. Emigrò,