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64 | Stella mattutina | :: |
— Ma tu?... Tu potresti riposarti, far vita migliore...
Silenzio. Piovischio. È il fiume che si innalza o il cielo che discende?... Combaciano, quasi.
— Non importa — riprende Vittoria, stringendosi infreddolita nello scialle — non importa. Del resto Ferragni ha già chiesto e fissato un altro posto, ne’ suoi paesi. Partirà presto, fra alcune settimane. Oh, sai, bambina, gli uomini... fanno presto a consolarsi. Lassù ne troverà un’altra, se proprio ha la febbre del matrimonio. Restiamo io e te, Dinin. Io e te, sempre sempre...
Silenzio. Dinin vorrebbe, dovrebbe dirle che, forse, non ha fatto bene: che l’amore è una ricchezza troppo grande perchè si possa respingere. Ma che ne sa, lei, dell’amore?... e della maternità?... Se così la madre ha deciso, è perchè la sua natura risponde meglio a questa risoluzione. Una parola l’ha colpita, in bocca di lei: «i figli».
I figli?... No, mamma: io.
All’altro pensi meno: forse perchè non devi affaticarti per lui. Ma tu non t’accorgi di questo,