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:: | Stella mattutina | 29 |
accogliere le confidenze delle palpitanti masse verdi, riceve per la prima volta la diretta sensazione del cielo.
Un cielo d’alba, fra il violetto, il cenerognolo e il roseo, con innumerevoli cirri che vanno vanno, cangiando di colore e tenendosi per mano. Come se il cielo le dicesse: Eccomi, guardami: vuoi venire a passeggio con me?... Ed entrasse in lei, o ella entrasse a far comunella con le nubi; e sempre quell’innocente chiacchierar del giardino negli orecchi.
Non v’era dunque, ieri, il cielo?... e ier l’altro?... e non vi sarà domani?... Perché proprio in quest’alba se n’è accorta?... Le cose le son vicinissime, trasparenti: hanno occhi e respiro, parlano il suo stesso linguaggio: ella incrocia le mani sul petto, per custodirvi la felicità.
Del giardino diventa assoluta padrona nell’estate, quando i signori della casa se ne sono andati in campagna. Le mancano da un giorno