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:: | Stella mattutina | 137 |
E se si ferisce sul lavoro — come stavolta è accaduto — le si paga la giornata nuda e cruda, purchè l’assenza non duri troppo; e se diventa incapace di lavorare, si rivolga alla carità pubblica, o ad un ricovero di mendicità.
La derubano. Quel che dà è scandalosamente più grande di quel che riceve.
La sua figliuola la porterà via, sta bene: presto, fra un anno, fra due, quando anch’essa sarà divenuta una buona bestia da fatica. Ma quel che è stato è stato. Non glielo vorrà mai saldare, la fabbrica, il proprio debito verso di lei.
Processata, andrebbe, la fabbrica; e condannata. Paga il tuo debito, ladra!...
Nella veemenza dello sdegno, l’onda del sangue ha ridonato alla giovinetta la rapidità del passo. Sale la möntada con tanta furia che par non tocchi il terreno, con quelle scarpacce scalcagnate. E fra le dita gualcisce, quasi volesse distruggerli, i pochi biglietti sudici che le scottano la pelle ed il cuore.