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:: | Stella mattutina | 123 |
Su e giù per le improvvisate corsie, con brodi, cordiali, medicine, disinfettanti. Il profilo di cammeo di donna Teodosia si affila per fatica e per pietà; ma più intensa si fa la sua grazia. E i giovani cuori han pur diritto di battere, sotto le ferite. Lunghi sguardi di convalescenti, pieni delle parole che non osano dire!... La contessina passa, sorride, ha soavi gentilezze per tutti: sempre con quella sua aria di creatura sospesa ad un sogno, e che sfiori con le seriche scarpine qualcosa che non è la dura terra dei peccatori.
Ce n’è altri, che sospirano dietro Vittoria-terremoto: sempre allegra: piena di coraggio: pronta alla più dolorosa medicazione come al più gaio conversare: occhio furbo, cuor leggero, spumeggiante riso, balzati vivi vivi da una commedia del Goldoni. «Italia, Italia» pronunziano le bocche con fervore. «Oh, signorina, se mi permetteste d’amarvi!...» pensano i cuori con tremore. E qualche bigliettino, e qualche stretta di mano, e qualche labile promessa, e l’illusione eterna... Ma duran poco i convalescenti, nella