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120 | Stella mattutina | :: |
candido, vita attillata, gonna a crinolina — con quel profilo color d’ambra chiara, di cammeo, ombrato da pesanti ciglia e da due cascate di riccioloni d’un nero che pur rideva di luce, a vederla per via non c’era uno che non si volgesse, abbagliato; ed ella chiedeva a chi le camminava accanto, morbida, con voce molle:
— Tutti mi guardano: sono bella?...
I suoi piedini non toccavano quasi la terra, e non si sarebbero mai feriti su pietre. Viva; ma a mezz’aria, sospesa ad un sogno; e assai men viva della vertiginosa figlioccia di Giuditta Grisi, ch’ella chiamava Vittoria-terremoto.
E timida; ma la compagna la trascinava:
— Niente paura, con me!...
E quanto correre e ridere e pettegolare e dar la baia a mezzo mondo; e innocente civettar dietro i cancelli del parco, con i giovinotti del paese!... Poi, i ballonzoli sulle aie e nei prati (niente orgogliosa, donna Teodosia): le burle al buon curato, e, per farsi perdonare, i fiori di carta e le tovaglie ricamate per l’altare della chiesa; e le notti bianche trascorse in giar-