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che non ne avete un’idea. È laggiù, oltre Gravedona dove il lago è deserto e le montagne si ergono nude di contro al cielo in una solitudine sconfinata.

— Una descrizione che mette i brividi — gemette uno dei tre.

— Magnifica! — esclamò Ippolito quasi senza avvedersene.

Il giovanetto elegante lo guardò d’alto in basso, Scontrandosi i loro sguardi si urtarono con una mossa decisa di antipatia.

— Varese è più allegro — disse il giornalista.

— Ah! parlatemi di Varese, alla buon’ora. Là almeno vi sono strade per correre coi cavalli. Non esiste in campagna piacere maggiore. Anche don Peppino si divertirebbe quando attacco la mia charrette e quando faccio sellare il mio poney. Scommetto che vorrebbe accompagnarmi nei box con le tasche piene di zucchero.

Don Peppino crollò il capo:

— Amo le bestie, ma non troppo, perchè è notorio che si finisce sempre col prendere qualche cosa dell’oggetto amato.

Guy, Gontrand e Gaston abbozzarono un sorriso privo di convinzione intanto che Lilia, attirando Ippolito accanto al suo divano, ricominciava con lui uno di quei silenzi ardenti che già l’avevano inebbriato sul balcone. I suoi occhi