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XI.
Tristi giorni!
Olimpio era sempre assente; il signor Prospero andava e veniva borbottando e sacramentando.
Le amiche di Giulia bisbigliavano tra loro — L’ho pur detto! Me l’aspettava. Non poteva essere altrimenti — e curiose di scandali, avide di particolari, si componevano una riera malinconica adattata alla circostanza, poi andavano a, farle visita, a due a due, preparando prima le parole, e consultandosi colla coda dell’occhio.
— Che vuoi, la è toccata a te! fatti spirito, coraggio, sta su allegra, non ci pensare — tant’e tanto è lo stesso.
Così parlavano le meglio informate.
Quelle che non sapevano nulla adottavano un’altra tattica.
— Sei pallida, Giulietta, mi sembri dimagrata, che hai? Tu sei pur sempre felicissima, tuo marito ti ama,