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— Subito.

E qui cento domande; ognuno voleva dire la sua; si smaniava di sapere i particolari, si cominciava già a inventarne. Le donne si affrettarono a chiedere se la disgraziata era giovane, bella, bionda o nera, se vestiva con eleganza.

— Io l’ho conosciuta, povera signora! esclamò il vecchietto, e fu subito circondato, interrogato.

— Quanti anni poteva avere?

— Diciotto anni al più; era bella come una madonna. Si chiamava Maria.

— E il marito vecchio?

— Sessantanni.

— È naturale... si capisce.

Ecc., ecc.

Olimpio pagò il conto. Era un importo di quindici lire, e pose sul banco un biglietto da due.

— Cosa fai? gli disse Giulia a bassa voce.

— Ah! è vero.

Si morse le labbra, cambiò il biglietto e uscì colla giovinetta sposa per le vie di Venezia.

Fu taciturno qualche tempo, evitò il ponte dei Sospiri; si disse stanco e tornarono all’albergo, ove si coricò e fece un sonnellino di due ore.

Quando si svegliò tutto era scomparso — rimembranze, tristezza, rimorso.