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E dicendo: la prego, Pompeo respingeva il plaid che Giulia s’era tolto dai ginocchi.

— Io ne avrò rimorso! La signora Chiara mi raccomandò tanto di sorvegliarla....

Era la verità, ma Giulia non potè a meno di ridere ripetendola e l’avvocato fece eco.

— Se mia sorella potesse chiudermi in una scatola e mettersi la chiave in tasca, credo sarebbe al colmo della gioja.

— Non so darle torto (rispose Giulia tirandosi il mantello su una spalla, e Pompeo l’ajutò) ella cura poco la sua salute.

— Sto sempre bene.

— Lavora troppo.

— Lavorare è dovere, per alcuni è balsamo, è oblio, è quasi felicità.

La sua voce tremava — e ne’ suoi begl’occhi timidi Giulia credette scorgere un lampo di disperazione. Vuoi vedere che sono sulla via del segreto? — pensò — e soggiunse:

— Il più delle volte noi siamo tratti in inganno sul significato di questa parola, felicità; e dopo averla inseguita in un’ombra rimpiangiamo di averla trascurata in un fatto.

Esprimendo quest’opinione Giulia era evidentemente preoccupata de’ casi suoi.