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allora dimenticato) la misteriosa sparizione del suo fazzoletto in quella notte d’autunno che, appoggiata al davanzale della finestra, aveva veduto un’ombra scivolare silenziosa lungo i pioppi.
Quale relazione vi poteva essere fra la prima e la seconda mistificazione? Giulia non vide alcun punto di contatto e rinunciò a indovinare.
Poche ore dopo comparve l’usciere — ella osservò il mandato del Tribunale e potè verificare la mancanza del nome di battesimo. Tutto andò come le era stato annunciato — l’usciere riconobbe lo sbaglio e riprese la sua carta.
Appena partito, Giulia lesse per la dodicesima volta l’enigmatico avviso e a quelle parole: ne approfitti come crederà meglio, riflettè che stando al podere, sola, non avrebbe potuto approfittarne gran fatto. Se c’era qualche cosa da fare, era a Milano, con suo marito, coll’avvocato.
Si rimise dunque in viaggio, e questa volta decisa di venirne a capo o in un modo o nell’altro.
Non le fu difficile trovare Olimpio, ed ebbero insieme un lunghissimo colloquio. Calma ma ferma, ella espose le sue ragioni, e disse di essere disposta a far valere i suoi diritti.
Olimpio non le nascose che il loro modo di pensare era troppo diverso, che il legame del matrimonio gli