Pagina:Neera - Un romanzo, Brigola, Milano, 1877.djvu/132


— 130 —


Onde di fuoco le scorrevano le vene e subiti rossori le imporporavano la fronte. Perchè quelle smanie, perchè quei tremiti, o Maria?...

Rocco, una volta caro, le riusciva molesto, e il povero ragazzo dava del capo nel muro per capirne qualche cosa; la solitudine, prima tanto detestata, erale adesso diventata amica, e per lunghe ore si chiudeva nella sua cameretta. Il padre la credeva intenta alle faccende domestiche e al suo corredo di sposa — ma chi avesse guardato pel buco della toppa sarebbe stato molto sorpreso di vederla appoggiata alla sponda del letto, col capo fra le mani, meditabonda — e lagrime cocenti staccarsi dalle sue palpebre e caderle in grembo, quasi a sua insaputa.

L’amore, il terribile amore ardeva nel suo seno e come vittima colpita a morte le era scritto in volto il suo destino.

Ella, inesperta, lo ignorava. Il suo cuore era già tutto in fiamme quando il pudore femminile le diede il primo allarme — e fu la prima lagrima che la fece accorta.

Nella gioja l’amore è sempre fiacco e snervato; il dolore lo fa potente. Non si conosce mai bene l’estensione d’un affetto finchè non ce lo svela il disinganno.

Ella non aveva pensato chi fosse colui che prendeva tanta parte de’ suoi pensieri; le appariva come una vi-