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che si era alla fine d’agosto, lì lì per entrare in settembre.
Giulia affrettava i suoi imballaggi; Olimpio correva dalla città in campagna e dalla campagna in città.
Giulia era un po’ malinconica ed Olimpio preoccupato; si parlavano poco — a dir vero non avevano nulla da comunicarsi — i loro rapporti erano sempre stati piuttosto asciutti; e l’attuale stato di cose non era il più proprio a renderli espansivi.
— Non è venuto jeri Roberto?
— Non è venuto.
— E nemmeno jer l’altro?
— Nemmeno.
— Verrà oggi certamente.
— Speriamo, se ti fa piacere.
I due conjugi speravano e aspettavano.
Dopo alcuni giorni che Olimpio aveva passati alla sua nuova casa, domandò:
— Roberto non si è visto?
— Punto.
— È singolare; fosse ammalato?
— Ce lo avrebbe fatto sapere.
— Anderò a trovarlo, nullameno.
Andò — non era in casa; ritornò — non era ritornato; lasciò un biglietto — non ebbe risposta.
Oh! oh! l’affare si complica.