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52 | la freccia del parto |
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Coi guanti in una mano, allungando coll’altra lo scollo del vestito, Olimpia si fermò davanti a sua cugina che, in bianco accappatojo, annaffiava le ajuole del giardino.
— Sei proprio decisa a rimanere?
— Sì. Non ho voglia di muovermi.
— Ti duole ancora la testa?
— Un poco.
— Dovresti applicare sui polsi delle fettoline di limone, oppure del prezzemolo tagliuzzato nelle orecchie, se però non hai la polvere Magnus da fiutare.