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madamigella aïssé 55


il 1698, comperò da un mercante di schiavi una graziosa bambina di circa tre anni o quattro, che mandò poi in Francia a sua cognata, la signora Ferriol, moglie di un ricevitore delle Finanze. Sui vaghi ricordi che la piccina conservava di una infanzia, libera, felice, circondata dal lusso e dal rispetto, in ricche vesti, servita da numerosi schiavi, si congetturò che fosse figlia di qualche potente Capo circasso, ucciso in un combattimento contro i Turchi. Nulla peraltro si sa di positivo, e di questa principesca origine non le restò, se mai, che la nobiltà del volto e dell’animo. La bambina rispondeva al dolce nome di Haïdée, che giunta in Francia si mutò in Aïssé, e con questo nome venne allevata, insieme ai figli della signora Ferriol, considerata in tutto e per tutto come una persona della famiglia. Ella ebbe dunque l’educazione ricercata e raffinata propria dell’epoca, ebbe maestri di ballo, di canto, di bel conversare; conobbe Voltaire, Fontenelle, Saint-Aulaire, Montesquieu; ma conobbe anche madama di Parabère, madama Du Deffant e tutta la schiera di quelle allegre mondane