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— Andare oltre.

Pianissimo Stello chiese:

— Fin dove?

Ella tracciò colla mano un gesto lieve nell’aria, un gesto che accennava lontano, che staccava i loro pensieri.

Colla acutezza della sua sensibilità eccitata Stello avvertì l’ostacolo non nuovo sorto fra loro due, fatto o persona che egli ignorava, ma di cui sentiva la misteriosa esistenza che tanta parte gli toglieva di quell’anima e nell’ansia di riafferrarla volle riportare il dialogo allo stesso punto da cui aveva preso principio.

— Filippo soffre realmente degli attacchi che gli si muovono in questi giorni. Sono feroci; forse egli non li conosce tutti.

— Lo chiamano uno sterile orgoglioso — disse Minna con amarezza.

— Quest’è l’invidia che parla; ma quando vi si mischia la calunnia come nell’accusa di portarsi nel collegio di Daisini....

Si arrestò. Un moto di sorpresa gli fece comprendere che Minna ignorava tale particolare e volle deviarne l’attenzione soggiungendo presto: