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realtà della vostra presenza che sembrava dovesse colmare i miei voti, oh! anche allora, anche allora — e chi sa che cosa avrete pensato di me — gemevo silenziosamente: — finirà...

Ma ora, nella disperata certezza di non vedervi mai più, mentre il mondo e forse la morte ci divide, nè voi potete ascoltarmi, nè io nulla sperare, che cosa abbraccio così ardentemente se non ciò che è sopravvissuto ai transitori rapporti della nostra amicizia, e che non finirà, il vostro pensiero, l’anima vostra, o Lawrence! Non la vostra fronte che deve chinarsi al destino dei mortali, non il vostro giovane corpo destinato ai vermi, Voi, Voi, quello che di voi non morrà, che nessuno potrà mai nè contestarmi nè togliermi.