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64 Il Cristianesimo Felice

pagnia di Gesù, i quali vi aveano fondato un Collegio. Ma in fine parte per la tirannia de’ Governatori del Brasile, e parte perché il loro libertinaggio non volea più sofferire la briglia, scacciarono dalla Città i Gesuiti, spiantarono il loro Collegio, e scossero in parte il giogo del Monarca Portoghese, con ubbidire a i di lui Ministri, sol quando vogliono, cioè quando lor torna il conto. Formossi con ciò una specie di Repubblica introducendovisi una particolar forma di governo, e laddove la Città non conteneva su i principi più di quattrocento persone, compresivi ancora i Negri Schiavi, e gl’Indiani del paese, a poco a poco si popolò, in maniera, che il numero de gli abitanti da molto tempo in qua ascende ad alquante migliaia; e ciò perchè colà è concorsa, o si è rifugiata la feccia di tutte le Nazioni, cioè Portoghesi, Spagnuoli, Inglesi, Ollandesi, Italiani, ed altri, che per isfuggire il gastigo delle loro iniquità si van riducendo a quell’asilo di masnadieri. Fuggendo anche un Moro da i suoi Padroni, sa che troverà ricovero in quella sentina di malviventi. Si vantano costoro di non essere Sudditi del Re di Portogallo, contentandosi solamente di pagargli ogni anno il quinto dell’oro, che cavano da i lor monti, giacché posseggono ancora miniere, ma con dichiarare di pagarlo, non per obbligo o paura, ma per rispetto ad esso Monarca. La situazione di questa Città, difesa dalla natura, e dalle fortificazioni aggiunte da gli abitanti, ha fin quì fatta perdere a i Portoghesi, se non la voglia, certo la speranza di soggiogarla. Oltre all’armi comuni fra gl’Indiani, posseggono costoro non pochi fucili, verisimilmente loro portati da i Negri fugitivi, o da altri colà rifugiati, o pur pre-