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34 Il Cristianesimo Felice

palagi. A pochi vasi poi di terra si riducono tutte le lor massarizie. E quanto al terreno, dovunque vanno, ne truovano quel che vogliono per coltivarlo, perchè in gran parte di que’ paesi non è fisso il dominio delle terre, e queste sono de gli occupanti. Dissi di coltivare, benchè fra quegl’Indiani assaissimi ve n’ha, che non seminano, nè coltivano in alcuna guisa la terra, perchè troppo loro incresce quella fatica; nè tampoco attendono al mantenimento necessario per li bifogni dell’avvenire, perchè son voracissimi, consumando perciò molti d’essi in poco tempo quanto hanno, come se non dovessero arrivare al domani. Sostentano dunque essi la vita colla pescagione, colla caccia, e colle frutta, e col miele, che spontaneamente somministrano loro le selve, e colle radici, che vengono dalla terra. V’ha de’ boschi sì pieni di Cervi, di Cignali, e d’altri animali, che non ci vuol molto a farme buona provvisione: siccome ancora de i Laghi abbondanti di pesci, e pesci assai corpulenti. Questo ancora è un de i motivi, per li quali coloro stan poco uniti, nè tengono stabile il domicilio in un luogo, perchè obbligati dal bisogno a mutar territorio, per trovare in nuovo paese maggiore abbondanza di pesci, d’animali, e di frutta selvatiche, delle quali la natura è più liberale in que’ paesi che in molte altre Provincie. Per altro i pi ù di que’ Popoli piantano e coltivano il Maiz, e seminano la Manioca per coglierne le radici, con cui le donne formano poi la polenta, e la Ciccia loro bevanda. E questo si fa la mattina, il rimanente del tempo lo impiegano gli uomini in giuochi e divertimenti. Per muovere la terra, in vece d’aratro usano pali di legno sì duro, che supplisce al biso-