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— No, voglio sgranchirmi le gambe, sono stanca di stare in carrozza. È stata una persecuzione la vostra, duca, perchè?

— Sapevo che sareste venuta quì, e sono venuto anch’io, ho fatto male?

— Nè male, nè bene,

— 0h! come?

— Potevate passarmi avanti e poi aspettarmi qui, se avevate tanta galanteria....

— Vi dava noia la mia vettura dietro la vostra?

— Molto, vedete che sono schietta.

— Passate per di quì, è un’ombra deliziosa,

— È troppo nero, è un labirinto, ho paura di perdermi.

— Non vi perderete, marchesa, ciò potrebbe eccadere a me,

— Siete distratto voi, duca?

— Qualche volta, e voi?

— lo no, mai.

— Lo dicevo bene, tutt’al più arrischieremo di sorprendere qualche copia romantica, che non ha paura di perdersi......

— Ed una grande volontà di trovarsi..... ho capito, duca, è una malattia come un’altra.

— La chiamate malattia... è curioso...

— Niente affatto, l’amore è una febbre, e la febbre va guarita col chinino.

— È se non basta?

— Allora s’adopera l’antipirina,

— Siete orribile, marchesa,

— Nella faccia? ripetè lei sorridendo.

— No, nel cuore,