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di questa massima sapiente. La società si propone di accendere le operosità locali, di promuovere e di venire in aiuto, non già di fare.
Essa procura che i Comuni stanzino nel loro bilancio una piccola somma per la biblioteca popolare, e raccoglie intorno ad essa un primo nucleo di generosi filantropi, e con poco denaro, ma con ricchezza di buona volontà la provvida istituzione in pochi mesi sorge e fiorisce.»
In tre anni di vita, dal 1864 al 66, questa Società dell’Alto Reno, meritamente encomiata dal professore Luzzatti, ha potuto far sorgere ne tre circondari di Colmar, Mulhouse e Belfort ottantatre biblioteche, le quali ebbero un’entrata di lire 15,961, ed imprestarono a leggere 256231 volumi.
«È, come vedesi, una magnifica e meravigliosa efflorescenza di biblioteche; ma Giovanni Macé e