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APPENDICE III.

DE FLUMINIBUS FRENTANORUM EX POLLIDORI OPERA EXCERPTA


Pietro Polidoro fu uomo di buone lettere, versatissimo nelle discipline storiche ed archeologiche. Nato a Fossacesia nel 1687, vesti l’abito sacerdotale, e recatosi a Roma per fecondare l’animo e la mente con lo studio de’ capilavori dell’antichità, incontrò le grazie ed i favori di Monsignor Antonio Sanfelice, che seco lo volle come uditore nella Sede Vescovile di Nardò. Scrisse molte e lodate opere, e fondò la Galleria di Minerva, ed il Giornale de’ Letterati. Tornò a Roma nel 1731, e vi ottenne la nomina, prima di uditore del Cardinale Albani, e poscia quella di Camerlengo del Papa. Prese parte al conclave per la elezione di Clemente XII, e fu sommamente caro al Pontefice Benedetto XIII, che lo creò cavaliere e Conte Palatino; e certo avrebbe innalzato all’onore della porpora l’insegne abruzzese, se morte non lo avesse colto nell’Agosto del 1748.

Polidoro lasciò molte opere edite ed inedite, che gli dettero fama vivo, e fortemente lo raccomandano alla gratitudine ed all’affetto de’ posteri. A queste opere, tra le quali occupano il primo posto le Dissertazioni «Aniiqiiitates Frentanorum niss» attinsero tutti gli scrittori Abruzzesi, dal Ronianclli e dall’Antinori, fino a noi viventi; e certamente forniscono un materiale ricchissimo per chi voglia illustrare, nella parte storica, topografica, archeologica ed artistica,, la Regione che ci fu culla. Teodoro Mommsen, al quale ogni italiano deve inchinare riverente la fronte per gli utili servigi resi alla nostra storia antica, non sempre si è mostrato giusto nel giudicare gli uomini egregi, che ci appartengono; e pur largo qualche volta di encomii a mediocri vivi, non dubita spesso di calcare la mano su parecchi illustri estinti. Del Polidoro, egli scrisse questo giudizio;

«Petrus Pollidorus Abbas et Cardinalis Hannibalis Albani auditor, fuit primus per quem Anxanenses lapides vulgo innotescerent. Scripsit primum examen antiquarum inscriptionum quae