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dividono l’un quadretto dall'altro; o a dir meglio vengono meravigliosamente e con molta arte disposti a’ quattro lati estremi di ciascun quadretto, intorno a cui gira una cornice a vaghissimi festoni di fiori, e di foglie a guisa di fine ricamo. Mirabile composizione, con le figure terzine scolpite a rilievo su fondo dorato, sorprendenti davvero per espressione, decoro nelle pieghe, nelle teste e negli atteggiamenti del volto e della persona, per leggiadria e correttezza somma di disegno, per purezza di stile. Anche gli accessorii, eseguiti con isquisito magistero e con valentia degna di un grande artista, aggiungono pregio singolare all'insieme della bella, vasta, ben condotta ed ordinata composizione. Vi si legge in gotici caratteri questa iscrizione:

Opus Nicolai de Guardia Grelis

Anno Domini MCCCCXXXXVIII

Undecime Indictionis. M. I. 1


Ma non vogliamo lasciare questo insigne e poco noto nostro Artista, senza ricordare altre due opere da lui condotte, che decorano anche oggi i nostri Abruzzi. La prima è l’argentea statua di San Giustino, che si venera nella Cattedrale Teatina. Ne ha lasciato memoria, oltre il Nicolino, anche il Polidoro nella sua dissertazione manoscritta intorno alle Arti ne' Frentani con le seguenti parole: Inter antiqua monimenta, quae de Sancto Iustino Episcopo et Patrono Theatinorum primum in lucem edita a Hieronymo Nicolino Lib. II historiae Theatinae, occurit sequens memoria artificis statuae argenteae ejusdem Sancti Autistitis conflatae anno Domini millesimo, quadrigentesimo, quinquagesimo quinto:

OPUS NICOLAI DE GUARDIA GRELIS A. D. MCCCCLV.


2. La magnifica Croce di argento della Cattedrale di Aquila. Da un lato, nel mezzo, si vede Gesù Crocifisso, avendo a diritta la

  1. l) Questo insigne capolavoro dell’arte e della oreficeria abruzzese fu restaurato in alcune parti accessorie nel 1732, come dalla seguente iscrizione intorno alla cornice, fatta di nuovo:

    Restaurava omnes coelatas figuras

    D.s Dominicus Santacroce Teramnensis de

    integr. fecìt 1734.