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Ma quello che rende più pregiata la Cattedrale di Teramo, e resta monumento insigne dello splendore e dell'eccellenza dell’arte Abruzzese ne’ passati secoli, è un palliotto di argento massiccio, di cui, il giorno delle feste solenni, si adorna l’altare maggiore, e che venne sostituito all'altro, anche di argento, magni valoris, rubato nella triste congiuntura del 1416. È opera singolare di maestro Nicola Gallucci di Guardiagrele, scultore e cesellatore davvero insigne, e da non temer rivali, non dico negli Abruzzi, ma nell'Italia tutta, vissuto un secolo prima di quel Benvenuto Cellini, che doveva poi elevarsi principe tra tutti i cesellatori del suo tempo 1.

  1. Guardiagrele, patria di celebri artisti, formava parte de’ beni dotali di Tommassina de Sangro, vedova di Giovanni Russo da Suliaco: essendole premorto il figliuol suo Ugolino, Maria, altra figliuola, diventata moglie di Napoleone Orsini, costui, per cessione fattagli dalla moglie e dalla suocera, venne da Re Roberto d’Angiò investito, insieme alla Rocca di Manoppello, della terra di Guardiagrele (R. Archivio di Napoli) R. 1328 D, fol. 57 t. Napoleone rese omaggio in Aquila all'invasore Ludovico Re d’Ungheria. Rimesso nel 1353 nelle buone grazie delle Regina Giovanna, dalla quale venne creato logoteta, protonotario del Regno di Sicilia, collaterale e consigliere, morì, a quando pare, nell'anno 1368. I suoi figliuoli, Giovanni ed Ugolino, parteggiarono per Carlo di Durazzo contro Luigi d’Angiò: furono eredi di costoro cinque fratelli, figliuoli di Ugolino, e Napoleone II, figliuolo di Giovanni. Costui ebbe confermata nel 1390 la contea di S. Valentino, di cui il padre Carlo: da Re Ladislao era stato investito da Re ebbe altre grazie e privilegi, tra cui la facoltà di aprire una Zecca a Guardiagrele per battervi i bolognini con diploma del 4 Giugno 1391 : Magnifico Napoleoni de Ursinis Comiti Manuppelli et S. Valeniini, logothete ed Protbnotario Regni Sicilie, Collaterali, Consiliario concessio licentie faciendi cudi bolonginos in terra Sua Guardia in Aprutio, qui fiant boni argenti recteque lige et juxti ponderis duranti presenti guerra, qui expendi possint in partibus bujus Regni (Registro 1390 A, n. 369, fol. 87). Egli serbò fedeltà a Ladislao e firmò un patto di comune dipesa ad onore di Ladislao con li Sindici di Chieti, Lanciano, Ortona, Francavilla, Atessa. La Contea di Manoppello, essendo egli caduto in disgrazia, nel 1407 venne data dal Re a Ludovico Migliorati. Ebbe per figliuolo Giordano Leone morto il 1414. De’ figliuoli di Ugolino, Orso nel 1424 ebbe confermato da Alfonso d’Aragona il feudo di Guardiagrele; ma nè egli, nè i fratelli pare godesser lungamente del possesso di questa terra, giacché lo stesso Alfonso, con diploma del 1456, la dava in feudo a Marino d’Alagno. Nel 1465 Ferdinando II la dichiarò appartenente al Regio Demanio. Col tempo i cittadini si resero liberi dal dominio feudale, pagando ingenti somme di danaro. V. Lazzari Zecche e monete degli Abruzzi ne’ bassi tempi, Venezia 1858, p. 75 e seg. Dixionario geografico del Giustiniani art. Guardiagrele; Ravizza Gennaro, Raccolta di Diplomi etc. Voil. III; ed i molti documenti del Regio Archivio di Stato di Napoli, pubblicati principalmente nelle sue opere dal compianto Camillo Minieri-Riccio.