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dalla tirannia, i popoli eran divenuti impotenti a migliorar la loro politica condizione: servivano e tacevano!

Mentre era Viceré di Napoli il Marchese del Carpio, con ordinanza del 27 Novembre 1684, venne distaccata dalla giurisdizione dell'udienza di Chieti quel tratto di paese, che trovasi fra il corso del fiume Pescara e le frontiere dello Stato Pontificio, e se ne formò una nuova Provincia, con capo-ruota, uditori, fiscale, ed avvocato dei poveri. E cosi Teramo divenne capo di questa nuova Provincia, quantunque avesse comune con Chieti il Preside, il quale teneva però residenza ora nell'uno, ora nell'altro de’ capiluoghi, secondo il bisogno, rimanendo il tribunale per 60 anni ad essere collegiato: venne abbreviato in appresso durante il Regno di Carlo III di Borbone. Ma alla imperfetta amministrazione della giustizia fu dato riparo nel 1778 per opera ed incitamento dell’illustre Melchiorre Delfico; e Teramo non solo ricuperò la regia udienza nella sua pienezza, ma in luogo di avere il Preside comune con Chieti, ne ottenne uno stabile e proprio.

Negli anni che seguirono, la città progredì sempre più: la Cattedrale fu restaurata, (21 Maggio 1776) e compiuto il bel Cappellone, ove, nel detto anno, furono portate processionalmente le ossa di S. Berardo dal Vescovo Sambiase; nel 1788 s’istituì una Società letteraria, alla quale presero parte gl’ingegni più eletti della provincia: nel 1791 la Città eresse un pubblico Teatro, il quale doveva essere in appresso superato, per decoro e splendidezza, da un altro sorto nel largo di porta S. Giorgio. Momentanee perturbazioni arrecarono i gravi avvenimenti degli anni che seguirono, durante il tempo della invasione dei francesi, e del loro dominio nelle nostre provincie: ma giunse anche per noi il giorno tanto aspettato del politico risorgimento, quando, proclamata l’Unità d’Italia con Casa di Savoia, ci fu dato congiungere le nostre sorti a quelle delle altre città sorelle. Oggi Teramo, capoluogo della Provincia di Abruzzo Ultra I, è bella, colta, ricca, allegra, elegante e popolata città!

Uomini illustri nelle scienze, nelle lettere, nelle arti, nelle armi, ne’ commerci, nelle industrie, nella vita santa ed esemplare onorarono in ogni tempo Teramo e la regione che ab antiquo le appartenne: Bruno Bruni di Colonnella, insignis doctrina, et regulari observantia celeberrimus, fondatore di molti Cenobii, come