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greca, perchè colonia de’ Siracusani. Sulla spiaggia inferiore poi del mare Adriatico i popoli sufficienti non si trovano prima di Siponto, l’odierna Manfredonia, sotto al monte Gargano. Ne segue, che sui lidi Abruzzesi non sursero in nessun tempo grandi città marittime: nè Castrum Novum (S. Flaviano), porto d’Interamnia, nè Hadria, Ortona, Histonium divennero mai emporii di storica importanza. Allo sbocco del fiume Aterno, che divise i Vestini dai Marrucini, ebbe il suo posto la cospicua città di Aternum, porto comune a’ due suddetti popoli, sugli avanzi della quale, nell'età di mezzo, sorse Pescara; e questo nome dimostra, come osserva il Kiepert, che il porto era adatto più agli affari della pesca che del commercio. In generale, le città abruzzesi ne’ tempi antichi dovevano essere piccoli centri cantonali, che con le loro campagne, dette Agri, costituivano delle comunità politiche. Se mai vi ebbe una cultura indigena, essa subì presto gl’influssi de’ vicini popoli più civili, come furono gli Etruschi, i Campani, e le colonie della Magna Grecia. Gli Etruschi, anzitutto, un tempo si spinsero sino al mare de’ Piceni, e Hadria fu una colonia loro. Campani ed Etruschi probabilmente introdussero negli Abruzzi l’arte della ceramica. Del resto, Teate de’ Marrucini, Pinna de’ Vestini, Interamnia de’ Pretuzi, Corfinium e Sulmona de’ Peligni, Marruvium e Alba Fucentia città dei Marsi andarono debitori del loro maggiore incivilimento alle colonie romane.