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centi Uffiziali e Consoli si concede il terzo di tutte le confiscazioni di dette monete, che per loro mezzo si prendessero e delle condanne, che perciò si facessero, e riscuotessero, et un altro terzo alli ministri, o altri per mezzo de’ quali si chiarissero le transgressioni li quali volendo saranno tenuti secreti, e l’altra terza parte spetti alla camera nostra.
Et acciò quanto sopra pervenghi a notitia di tutti, e niuno possa pretenderne ignoranza, abbiamo ordinato se ne facci la presente pubblica grida da pubblicarsi nella presente Città, e Dominio tutto della Serenissima Repubblica, nel Regno di Corsica, e Isole Adiacenti.
Avverta dunque ognuno a non contravenire poichè i delinquenti saranno irremissibilmente castigati.
Dato nel nostro Real Palazzo li 18 luglio 1667.
In Canc.ta del M. Orazio Dulmeta Canc. e Seg., 1667 a dì 19 luglio.
Si è pubblicata la presente Grida in Piazza di Banchi e luoghi soliti della Città, per me Giacomo Ventura Cintraco pubblico.
Io suddetto Giacomo
Si è pubblicato anco nel Borgo di Bisagno, e nel Borgo di San Lazaro per me Giacomo Ventura Cintraco publico.
Io detto Giacomo.
DOCUMENTO XX.
Notizia sulla battitura dei Luigini letta al Magistrato delle Monete della Repubblica genovese il 29 settembre 1667.
»Cominciò il spacchio di Luigini in Levante l’anno 1600, et i primi, che vi furon portati, cioè a Smirne erano battuti nelle Zecche di Francia, e di Turino in bontà di undeci. Tre anni incirca camminò il negotio senz’alteratione, ma svegliatisi alcuni spiriti francesi, ottennero licenza di farne della bontà di 8 dal principe d’Orange, et ne andò di questi, partite considerabili a Smirne.