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verà obbligo di sborsare per l’osservanza di quanto sopra pezzi mille simili, dopo giorni dieci, e se da S. E. sarà firmato il presente albarano, a mani dell’Ill.ma S. Maddalena Lomellina, e serviranno a conto dell’affitto del primo anno, e scusati, haverà detto Vike obbligo di pagare mille pezzi simili di sei in sei mesi anticipati in pace e senza alcuna contradizione.

Patto che finita detta locazione, le fabriche che averà fatte detto Giuseppe esclusi li mobili, et utensili, restino alla Principal Camera di S. E., e che detto Vike non possa pretendere cosa alcuna, solo se di nuovo prendesse detta Zecca in affitto per goderli.

Patto, che non si possa in detta Zecca fabricare ottavetti, e monete solo di quelle qualità saranno concesse alle dette Zecche, così della bontà sotto pena della confiscatione di quelle, che si trovasse havere contravenuto, e per convincere tale transgressione basti ogni ragionevole inditio, e prova.

Patto, che non si possa sciogliere detta locatione, solo in caso di Peste, guerra, e forza di Principi, o che in Levante fossero bandite, o rigettate le monete stampate in detta Zecca, purchè non succeda per difetto dell’istesse monete, in tal caso non si intenda resti obbligato il Vike lavorare. E per corroborare li detti contratti, saranno della presente scrittura firmate due copie, l’una da S. E. e l’altra dal suddetto locatore da conservarsi appresso l’una parte e l’altra.

Patto che durante detta ferma non possa S. E. formare in detta giurisdizione altra Zecca.

Giuseppe Vike.


Si permetterà che si stampino nella Zecca di Rovegno l’incluse monete con questo però, che nello scudetto dell’uomo armato in luogo vi si metta un’aquila e che sia alquanto più grande quell’aquila ch’è sopra il leone rampante. E notino che si permette il leone non come insegna determinata di principe alcuno, ma come trascendentale ed universale adoperato da infinite famiglie massima-