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al suddetto Francesco Moretti facoltà di stampare in essa zecca ogni sorta di monete tanto d’oro come d’argento in conformità in tutto e per tutto alli privilegi concessi dalla gloriosa memoria dell’Imp. Carlo V, e confermati ultimamente da Ferdinando III nell’anno 1641, dove si legge le seguenti parole: Approbamus et confirmamus facultatem, potestatem, et auctoritatem officinam monetariam fabbricandi, et constituendi, monetam auream argenteam et aeream cujuscumque generis sortis et valoris cudendi.

Dippiù si compiace permettere allo stesso Moretti la stampa di monete per levante in qualità di mercanzia, ed ornamenti, con condizioni però, che la stampa non imiti intieramente quella d’altri Principi, ma che vi sia variazione tanto nelle lettere quanto nell’armi.

La S.a Principessa sarà tenuta di fare convogliare:

Gli argenti che entrano in Torriglia, come anco le monete che di là partiranno sino a confini dei suoi stati solamente a suo rischio e spese.

Che durante la presente locazione non possa S. E. fare aprire nè permettere altra zecca in detto loco di Torriglia, nè altra parte di Montagna per essere così convenuti d’accordo. Parimente promette la medesima Principessa di non permettere nè concedere licenza a qualsisia altra sua zecca fatta e da farsi di fabbricare monete con altro impronto, che quello del proprio nome, e l’armi dell’Ecc.mo Sig. Principe Gio. Andrea.

All’incontro detto Francesco Moretti promette e si obbliga in ogni miglior forma di prendere loro detta zecca ad affitto per anni cinque prossimi venturi, per pagare ogni anno durante la locatione pezze 1500 da 8 reali correnti, di tre in tre mesi anticipate la rata, quale doverà principiare a 1.° Dicembre p. v. per dover terminare la locatione all’ultimo Novembre 1670 concedendogli per intervallo di tempo dal giorno d’oggi sino a detto termine del 1.° Dicembre per la dimora fatta senza lavoro, con spesa di mantenimento, ed operai.