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i feudi ed il valore, come mostrano le imprese di lui, che leggonsi descritte ne’ varii storici di Genova. Predilesse la terra di Loano, la circondò di mura, e vi fabbricò un palazzo. Per pubblico decreto il Senato in onore di lui fe’ innalzare una statua marmorea, il torso della quale, insieme all’altro di Andrea, vedesi oggi nel Chiostro della Chiesa di S. Matteo, gentilizia della Famiglia. Nell’Archivio dei Notai di Genova evvi il testamento di Gio. Andrea I, che lo consegnava al Notaio Cangialanza il 3 dicembre 1604.

La R. Università di Genova possiede due monete di questo Principe. La prima (vedi tavola II, n. 3), è denominata, volgarmente, lo Scudo della galera. Ha dal dritto l’immagine del Principe coll’iscrizione IO. AND. AUR. COMES. LODANI. 1600: e nel rovescio una galera coll’epigrafe DEI. ET. REGIS. MUNERE † Nel volume Monnaies en argent, qui composent une des differentes parties du Cabinet de l’Empereur, Vienne, 1756, pag. 314, è delineato questo scudo, ch’è assegnato però a Gio. Andrea II, il quale nel 1600, non era di certo ancor nato. Il chiarissimo Sig. Cav. Giuseppe Arnethy, Consigliere di Governo, e Direttore del Gabinetto delle medaglie e delle antichità di S. M. l’Imperatore d’Austria in Vienna, con sua lettera del 10 p. p. novembre gentilmente avvertivami come dello scudo testè descritto esistano tre esemplari in quella Capitale, che presentano alcune differenze tra loro. Uno è affatto uguale al nostro, e conservasi nel Ga-