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Della quinta (tav. II, n. 1), ha due esemplari il Medagliere della R. Università di Genova, in argento uno, l’altro in rame. Vedesi nel dritto il solito ritratto del Doria coll’epigrafe ANDREAS. DORIA. P. P. Nessuna iscrizione è nel rovescio, ma l’immagine di uno schiavo carico di catene, allusiva al celebre corsaro Dragut dalle galee del Doria fatto prigione presso Calvi in Corsica.

A quale incisore attribuir debbansi le due medaglie colla galera, e con lo schiavo, io non so definire. Una nota di mano del Sig. Avv. Cav. Gio. Cristofaro Gandolfi, ch’è nella Biblioteca della R. Università di Genova, le vuole eseguite su un modello di Alfonso Cittadella. E veramente il Vasari al principio della vita di costui (Vite dei più eccellenti pittori e scultori ecc. Firenze 1853, Lemonnier, vol. IX. pag. 9), afferma, ch’egli in piccola medaglietta di cera facesse il ritratto del Principe Doria al naturale; però l’illustre mio amico Cav. Santo Varni, in siffatte materie giudice a niun altro secondo, ravvisa in esse la maniera del celebre Fra Giovanni Angelo da Montorsoli, che di superbi monumenti decorò Genova nostra, e ci lasciò anche una stupenda statua del Doria, che, nella rivoluzione del 1797 dalla popolare licenza deturpata, monco, ma pur sempre ammirabil torso, or serbasi nel chiostro della chiesa gentilizia di S. Matteo.

Bella, sebben di recente conio, è quella che vedesi al numero 2 della stessa tavola II, ed è lavoro di Nicolò Cerbara, il cui nome è scritto nel diritto sotto