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ZECCA DI LACCIO


Paris Tasca a 22 dicembre 1668 otteneva dalla Principessa D. Violante facoltà di costrurre una Zecca in Laccio nelle dipendenze di Torriglia, del quale comune quella terra è ora frazione. Vi si dovevano coniare ottavetti, o luigini per anni due, ed il Tasca obbligavasi a pagare pezzi annui 1500 da otto reali di fitto. Se il contratto avesse esecuzione, nessun documento lo prova.


ZECCA DI MONTEBRUNO


Altra Zecca concedeva la Principessa D. Violante a Paolo Valderone, ed a Giorgio Avanzino nel luogo di Montebruno, terra a due ore e un quarto all’est da Torriglia alla sinistra del torrente Brigneio, o Brigneto. Scopo di essa era la fabbrica degli ottavetti, o luigini, ed il fitto i soliti millecinquecento pezzi da otto reali.


ZECCA DI S. STEFANO


Bartolomeo Pareto di Lorenzo a 15 settembre 1668 otteneva dalla Principessa D. Violante permesso di costrurre una Zecca nel borgo di S. Stefano d’Aveto, 15 miglia distante da Chiavari. Il Principe Giovanni Andrea I, avea comprato nel 1592 quel feudo da Gian Battista Doria, che n’era Marchese come può vedersi nel