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CAPO III.


ZECCHE DEI DORIA


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Vedemmo come i Doria avesser dall’ Imperator Carlo V. coi Feudi dei Fieschi i privilegi ch’essi godevano, e tra gli altri quello principalissimo della Zecca: ci resta ora ad indagare a qual epoca usassero di esso ed in quali luoghi.

Egli sembra, che i documenti delle Zecche liguri, compresa la Genovese, abbiano tutti incontrata la sventura di cadere in mani ignare o sacrileghe; perché, mentre abbiamo dovizia di carte spettanti ad imprese antichissime, ed all’epoche più remote, poco o nulla ci vien fatto di trovare nei pubblici, e nei privati Archivi sulle monete. Per quelle dei Doria io non tralasciai ricerche di sorta, ed il lettore vedrà quanto poco mi fa dato raccogliere.

Il Principe Giovanni Andrea I, per i fatti del 15751, soprannominato Conservator della Patria, sembra che sul cadere del secolo XVI prendesse per il primo a far battere monete nei suoi Feudi. Infatti, allorché a’ 12 di-

  1. Chi non è affatto ignaro della storia di Genova, sa che in quell’anno essa fu gravemente agitata dalle discordie tra la nobiltà antica e la nuova, e che Gian Andrea Doria più d’ogni altro si adoperò a sopirle.