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stipite un Ardoino Conte di Narbona, che, recatosi in Genova nel 960, come afferma il Giustiniani, togliesse in moglie un’Orietta dell’illustre famiglia dei Della Volta, e che i figli di costei, soprannominati filii Auriae, tramandassero ai discendenti tal nome.

Ciò, che senza documenti si afferma, non va confutato, nè lo storico odierno deve fatto alcuno abbracciare nè opinione, che le carte sincrone non corroborino.

Federico Federici nello Scrutinio della nobiltà Ligustica (Ms. della Biblioteca della Regia Università di Genova, pag. 88, fac. 2.da) afferma, aver da scrittura pubblica originale, che presso sè conservava, che Ansaldo, Console del Comune nel 1134, sposò Orietta l’anno 1145, e vuol che i discendenti assumessero da costei il cognome. Ma avanti di quell’epoca noi troviamo nelle nostre carte individui col nome di Auriae; nell’anno 1102 Martino e Genualdo de filiis Auriae assistettero come testimoni ad un lodo dei Consoli Guidone Spinola e Ido di Carmandino, documento che esiste nell’Archivio della Collegiata di Santa Maria delle Vigne, e ne ha copia la Civico-Beriana di Genova; e nel 1125 lo stesso Martino ci si mostra come fondatore della Chiesa gentilizia di S. Matteo. Ansaldo poi, anche avanti al 1145, viene sempre citato coll’appellativo di Auriae. Forse il Federici cambiò in 1145 il 1045, e forse un altro Ansaldo, avo del Console di tal nome, sposò un’Orietta. L’Albero genealogico della famiglia (Ms. membranaceo della Biblioteca della R. Università