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col medesimo entusiasmo col quale imprimerei il suggello d’amore sulle labbra della Venere di Canova se essa potesse rispondere al mio bacio. L’uno, il Bollini, mi è sembrato uomo di discernimento e di gusto nelle cose letterarie; italiano vero, e privo di quei pregiudizi municipali che otto secoli di divisioni e di gare hanno radicato negli abitanti della penisola; l’altro mi è sembrato uno di quei giovani che la smania di sapere le origini delle cose consuma e che trascorrono gli anni sacri alle illusioni nella ricerca di una realtà, che per lo più quando è colta ha sapore di cenere come i frutti del lago d’Asfaltite; uno di quei giovani insomma dei quali abbiamo il tipo espresso mirabilmente nel Faust di Goëthe, creazione che un dì o l’altro mi costringerà ad imparare il tedesco, come ho imparato l’inglese per gustare il Manfredo di Byron. E a proposito del Manfredo, io spero di leggerlo tradotto da voi, perchè mi pare, tra le cose di Byron, quella che più si affratelli col vostro ingegno, e il carattere che voi pingeste in Manfredi me n’è prova.
Ho veduto l’articolo K. X. Y. che mi vien detto essere il Tommasèo, sulla Battaglia di Benevento; nè voi poteste esserne scontento. Del resto gli articoli che incontro sovente nell’Antologia sottoscritti da queste iniziali mi sembrano dettati da un retto sentire e da un animo indipendente: egli pugna da gran tempo sotto la bandiera d’una causa che avrà trionfo dal tempo, ma che è vilipesa e calunniata tuttora da molti che non intendono e da pochi che non vogliono intendere; ed io lo so che qui in Genova, poche righe gettate sulla carta senza studio, come senza pretensione, mi hanno fruttato più assai biasimo e ridicolo, che lodi; e se io non ho merto per l’espressione, mi sembra pure non essere indegno affatto per l’intenzione. Intanto vi raccomando un amico mio, Lorenzo Ghiglini, che si conduce a Pisa. Egli è giovane di non comune ingegno, ha un’anima per sentire il bello e un cuore che batte più concitato al nome d’Italia: due doti che lo fanno commendevole a tutti e lo faranno, spero, a voi. Egli ha letto il romanzo — La Battaglia di