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34 | xvi - temistocle |
Sappi...
Sebaste. Signor, di nuovo
chiede il greco orator che tu l’ascolti.
Serse. Che! non partí?
Sebaste. No. Seppe
che Temistocle è in Susa, e grandi offerte
fará per ottenerlo.
Serse. Or troppo abusa
della mia tolleranza: udir nol voglio:
parta, ubbidisca. (Sebaste s’incammina)
Rossane. (È amor quell’ira.)
Serse. (a Sebaste) Ascolta:
meglio pensai. Va’, l’introduci. Io voglio
punirlo in altra guisa. (parte Sebaste)
Rossane. I tuoi pensieri
spiegami alfin.
Serse. Tempo or non v’è. (volendo partire)
Rossane. Prometti
pria con me di spiegarti,
e poi, crudel, non mi rispondi e parti!
Serse. Quando parto e non rispondo,
se comprendermi pur sai,
tutto dico il mio pensier.
Il silenzio è ancor facondo,
e talor si spiega assai
chi risponde col tacer. (parte)
SCENA IV
Rossane e poi Aspasia.
trionfa Aspasia. Ecco l’altèra. E quale
è il gran pregio che adora
Serse in costei? (considerando Aspasia)