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312 xxi - il re pastore


Tamiri. (ad Agenore) Posso saper qual sia

alfin la sorte mia?
Elisa.   Ritrovo ancora
il mio pastor nel re? (ad Aminta)
Tamiri. (ad Agenore) Ma tu sospiri?
Elisa. Ma tu non mi rispondi? (ad Aminta)
Tamiri. Parla. (ad Agenore)
Agenore.   Dovrei... Non posso.
Elisa. Parla. (ad Aminta)
Aminta.   Vorrei... Non so.
Tamiri.   Come!
Elisa.   Che avvenne?

Tamiri ed Ma parlate una volta.
Elisa.

Agenore.   Ah! che pur troppo
si parlerá. Lasciateci un momento
respirar soli in pace.
Tamiri.   Udisti, Elisa?
Elisa. Oh dèi, scacciarne! E tu che dici, Aminta?
Aminta. Ch’io mi sento morire.
Tamiri.   Intendo.
Elisa.   Intendo.
Tamiri. T’avvilí la mia sorte.
Elisa. Han quelle spoglie anche il tuo cor cangiato.
Tamiri. Agenore incostante!
Elisa.   Aminta ingrato!
          Ah, tu non sei piú mio!
Tamiri.   Ah, l’amor tuo finí!
Aminta.   Cosí non dirmi, oh Dio!
Agenore.   Non dirmi, oh Dio! cosí.
Elisa.   Dov’è quel mio pastore?
Tamiri.   Quel mio fedel dov’è?

Aminta ed Agen. Ah, mi si agghiaccia il core!
A quattro.   Ah, che sará di me!