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SCENA IX
Danao, Ipermestra e custodi.
Danao. Olá! custodi,
celatevi d’intorno, e a un cenno mio
siate pronti a ferir. (le guardie si nascondono)
Ipermestra. (Che fia?)
Danao. (ad Ipermestra) Linceo
ora a te vien.
Ipermestra. L’eviterò.
Danao. No: crede
che tu per altri arda d’amor; mi giova
molto il sospetto suo: se vivo il vuoi,
disingannar nol déi.
Ipermestra. Ma tu vietasti...
Danao. Ed or che il vegga io ti comando. Ascoso
qui resto ad osservar. Se con un cenno
l’avverti o ti difendi...
Giá vedesti i custodi: il resto intendi.
Or del tuo ben la sorte
da’ labbri tuoi dipende:
puoi dargli o vita o morte;
parlane col tuo cor.
Ogni ripiego è vano:
sai che non è lontano
chi la favella intende
delle pupille ancor. (si nasconde)