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atto primo | 247 |
SCENA VI
Plistene solo.
la pena di temer, quante ragioni
onde sperar mi suggerisce Amore?
Se il timido mio core
d’assicurar procuro,
quanti allor, quanti rischi io mi figuro!
Ma rendi pur contento
della mia bella il core,
e ti perdono, Amore,
se lieto il mio non è.
Gli affanni suoi pavento
piú che gli affanni miei,
perché piú vivo in lei
di quel ch’io viva in me. (parte)
SCENA VII
Logge interne nella reggia d’Argo. Veduta da un lato di vastissima campagna, irrigata dal fiume Inaco; e dall’altro di maestose ruine d’antiche fabbriche.
Danao e Adrasto da diverse parti.
forse è noto a Linceo.
Danao. Stelle! Ipermestra
m’avrebbe mai tradito! Onde in te nasce
questo timor? Vedesti il prence?
Adrasto. Il vidi.