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216 | xix - antigono |
Antigono. (a Clearco) Ma che si brama?
Clearco. Un pegno
grande, qual or tu sei, vuol custodito
gelosamente il re. Sieguimi. Al cenno
indugio non concede
il caso d’Alessandro e la mia fede.
Demetrio. Barbari dèi!
Berenice. Che fiero colpo è questo!
Antigono. Sognai d’esser felice, e giá son desto.
Sfógati, o ciel, se ancora
hai fulmini per me;
ché oppressa ancor non è
la mia costanza.
Sí, reo destin, finora
posso la fronte alzar,
e intrepido mirar
la tua sembianza.
(parte con Clearco e le guardie)
SCENA XII
Berenice e Demetrio.
fuggi almen tu.
Demetrio. Mia Berenice, e il padre
abbandonar dovrò?
Berenice. Per vendicarlo
sérbati in vita.
Demetrio. Io vuo’ salvarlo, o voglio
morirgli accanto. E morirò felice,
or che so che tu m’ami.
Berenice. Io t’amo! Oh dèi!
chi tel disse? onde il sai?
quando d’amor parlai?