Pagina:Metastasio, Pietro – Opere, Vol. IV, 1914 – BEIC 1885923.djvu/209


atto secondo 203


Alessandro.   Di Berenice

non udisti il rifiuto?
Clearco.   Eh! chi dispera
d’una beltá severa,
che da’ teneri assalti il cor difende,
de’ misteri d’amor poco s’intende.
          Di due ciglia il bel sereno
     spesso intorbida il rigore;
     ma non sempre è crudeltá.
          Ogni bella intende appieno
     quanto aggiunga di valore
     il ritegno alla beltá. (parte)

SCENA II

Alessandro, poi Demetrio dalla parte opposta a quella
per la quale è partito Clearco.

Alessandro. D’Antigono il pungente

parlar superbo e l’oltraggioso riso
mi sta sul cor. Se non punissi...
Demetrio.   Accetta,
eroe d’Epiro, il volontario omaggio
d’un nuovo adorator.
Alessandro.   Chi sei?
Demetrio.   Son io
l’infelice Demetrio.
Alessandro. Che! d’Antigono il figlio?
Demetrio.   Appunto.
Alessandro.   Ed osi
a me, nemico e vincitor, dinanzi
solo venir?
Demetrio.   Sí. Dalla tua grandezza
la tua virtú misuro;
e, fidandomi a un re, poco avventuro.